venerdì 19 agosto 2016

Il rattopardo


Apprendo, via Malvino, dell’ennesimo tentativo di derattizzazione di Palazzo Chigi. A tal uopo è seguita la solita slavina di commenti sarcastici, dai monti alle spiagge. E invece si tratta di una faccenda maledettamente seria, tanto che a seguirla dappresso è stato allertato il Copasir. Se ne occuperà, al rientro dalle ferie, anche l’Attuale Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, famoso per tendere le sue trappole.

I topi di Palazzo Chigi rappresentano il vertice di un’articolata e vasta organizzazione di roditori la cui rete è estesa in tutta Italia e il cui capo pro tempore è Zoccolone Staisereno, un’imitazione di statista, roba da far sognare gli psicoanalisti di varia osservanza. Al suo fianco si segnala per impegno la nota Pantegana Ridens, stretti legami con esponenti di un noto salumificio ora dichiarato fallito.

Ma come riesce la colonia di topi chigiani ad opporsi tenacemente alla derattizzazione? Fondamentalmente in tre modi: col monopolio delle balle che al gregge piace sempre farsi raccontare, ossia dando da intendere che vuole trasformare la società e l’epoca; appiattendosi alla dimensione adattativa sui problemi reali; dunque proprio per questo trovando forte e imprescindibile sponda in due altri cospicui roditori, già adepti della banda Caimano. Uno, true detective, signoreggia al Viminale. Il suo nome in codice è mutuato dal titolo di un romanzo dostoevskiano. L’altro, detto il Sorcio Verde, da semplice topo di macelleria ha assunto man mano il ruolo di rattus ex machina, pronto al bisogno a salvare la formaggiera.

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Appena respinto all’ingresso di una festa dell’Unità, un noto esponente piddino la cui carriera di battutista è stata irrimediabilmente offesa, intervistato da un’emittente di Rieti sul tema derattizzazione, ha esclamato con raro sentimento di autocritica: “Credevamo di aver fatto amicizia con quello che sembrava solo un muride che sguazzava nell’Arno, invece era un rattopardo che ci ha ingoiato”.

1 commento:

  1. sorci verdi-bianchi-rossi, non è 'sta pasticchetta.. ne' i Tangerine Dream

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