martedì 24 maggio 2016

Si fa strada


Dalla crisi del capitalismo non si esce ed ognuno s’arrangia come può. È la ripetizione, come già scrivevo sei anni fa, degli stessi temi e degli stessi problemi degli anni Trenta. Ma con varianti di cui tener conto: non si tratta di una classica crisi di ciclo, come ormai tutti hanno finalmente capito. Si tratta – e di questo non se ne vuole prendere atto – della crisi generale-storica del modo di produzione capitalistico.

Un sistema sociale ed economico in crisi profonda che produce insofferenza, paura e irritazione in ogni classe sociale, dove ognuno tende a risolvere, illudendosi, i problemi in proprio. Non solo l’Inghilterra e l’Austria, ma anche l’America, affidandosi a Donald Trump, un miliardario che promette di “fare grande l'America di nuovo”, a base di sciovinismo e di nazionalismo estremo.

Altra variante rispetto al passato riguarda l’armamento bellico disponibile. I carri armati di Hitler con cannoncini da 60 mm., a confronto, fanno tenerezza. Ciò di cui non ci si rende ben conto è che tutto può precipitare all’improvviso, nel torno di alcuni mesi o anche poche settimane.

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Sul fronte interno sarà bagarre fino ad ottobre e oltre. Con la nuova legge elettorale il partito che vincesse le elezioni anche con un vantaggio dello 0,1 per cento dei voti, potrebbe aggiudicarsi anche 200 deputati in più. Il governo potrà così far approvare da una maggioranza assoluta di nominati ciò che vuole. Cosa che del resto già avviene. Infatti, quanto alle modificazioni costituzionali, di là del fatto che esse siano buone o cattive, resta che esse sono state scritte da un governo presieduto da un parvenu che nessuno popolo sovrano ha eletto, e soprattutto sono state  approvate da un parlamento eletto con una legge elettorale che la corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale su due punti fondamentali, il premio di maggioranza e la mancanza delle preferenze.

Il bonapartismo si fa strada. Quale pensiero antagonista può opporsi a quello dominante? 


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Alle elezioni del 1933, il partito nazista ottenne il 43,9 per cento dei voti. Per governare Hitler aveva bisogno della maggioranza assoluta, perciò promosse la coalizione con il Partito Popolare Nazionale Tedesco. Invece, per approvare il “decreto dei pieni poteri”, Hitler aveva bisogno ben più della maggioranza assoluta, cioè gli era necessaria la maggioranza dei due terzi, che ottenne solo con l’appoggio del Centro cattolico. Le dittature fasciste nel Novecento sono nate solo grazie all’appoggio delle classi possidenti e dei cattolici.

2 commenti:

  1. Ma perché ci si culla ancora nell'illusione che il popolo sia stato sovrano un tempo, al tempo della Costituzione del proporzionale e delle preferenze ?
    A mio parere è un depistaggio bello e buono.
    L'attuale situazione impone una sorta di Cesaro- bonapartismo,se poi la situazione dovesse precipitare allora anche le soluzione più estreme sono sempre alle porte ed è solo una illusione che una Costituzione con voto proporzionale e preferenze ,possa fermare la storia.
    Ma dai...?
    Non se vuole proprio prendere atto, ah già ,cara Olympe , è una vita che lo scrivi, dimenticavo..

    caino

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  2. Se ha tempo di leggerlo, che cosa ne pensa?

    http://www.quinternalab.org/teleriunioni/2016/maggio-2016/421-i-movimenti-non-si-creano-si-dirigono

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