martedì 19 gennaio 2016

Dei e formiche


Da domani prende il via il Word Economic Forum, il meeting che vede radunati annualmente a Davos 2500 celebrità, quali ad esempio i principali dirigenti di GM, Google, Alibaba, Microsoft e lo Chief operating officer di Facebook. Tra le celebrità politiche si segnalano l’estremista di sinistra e primo ministro greco Alexis Tsipras, che siederà accanto al vicepresidente americano Joseph Biden, al segretario di Stato John Kerry, al segretario al Tesoro Jacob Lew, al Segretario al commercio Penny Pritzker e al presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi. Dei multimiliardari, primo tra gli altri, Bill Gates.

Tema della riunione è: The Fourth Industrial Revolution. Quale ruolo questa gente pensi realmente di riservarci nella loro quarta rivoluzione è reso esplicito in questo articolo, apparentemente asettico. L’occasione sarebbe peraltro propizia perché fossero i loro schiavi a far sapere cosa ne pensano, ma tant’è.



In realtà si riuniscono per discutere dello stato del mondo di cui sono i veri padroni e i controllori. Un documento della conferenza parla dei "rischi globali di maggiore preoccupazione" ed elenca le seguenti voci: Disoccupazione e sottoccupazione, shock dei prezzi dell'energia, le crisi fiscali, fallimento della governance nazionale, profonda instabilità sociale, il fallimento di meccanismo finanziario, bolla speculativa e conflitto interstatale. Roba da togliere l’appetito, ma ad ogni modo non rinunceranno alla cena di gala: ogni bocca circa 1.000 euro.

Questo meeting si terrà due giorni dopo la pubblicazione del report di Oxam, di cui tutti parlano sottolineando con enfasi il fatto che nel 2010 bisognava prendere i 388 miliardari più ricchi per arrivare al patrimonio della metà più povera del pianeta. Nel 2014 bastava fermarsi all’ottantesimo e oggi sono solo 62. Tali dati producono prevalentemente dei commenti banali e scontati.

L’attenzione è tutta puntata sulle “disuguaglianze”, un modo come un altro per sviare l’attenzione dal tema più importante. Se 62 persone che in cinque anni hanno visto la propria ricchezza crescere del 44%, oltre 500 miliardi, mentre la metà più povera del pianeta, 3,6 miliardi, si è impoveriva del 41%, ciò non porta forse a considerare, a titolo d’esempio, che quel mattacchione di Treviri non solo aveva visto giusto, ma aveva spiegato esattamente in forza di quali leggi economiche e dinamiche sociali tutto ciò avviene ed è destinato a perpetuarsi nell’ambito del modo di produzione capitalistico?

Scrive Marx a riguardo degli effetti del processo di accumulazione del capitale:

«Questa legge determina un’accumulazione di miseria proporzionata all’accumulazione di capitale. L’accumulazione di ricchezza all’uno dei poli è dunque al tempo stesso accumulazione di miseria, tormento di lavoro, schiavitù, ignoranza, brutalizzazione e degradazione morale al polo opposto ossia dalla parte della classe che produce il proprio prodotto come capitale».

Di quale legge si tratta? Di quale cazzo di legge si tratta? Di quale stracazzo di legge si tratta?

Naturalmente i gazzettieri non ne parlano, per malafede e per ignoranza.


P.S. : ovviamente si trova sempre pronta la voce dell’imbecille che alza la manina per dire: “Però i lavoratori stanno meglio oggi di 50 o 100 anni fa....”.

3 commenti:

  1. Mi viene in mente che quando si distrugge un formicaio, crepa pure la Regina.
    Crepi la regina.

    caino

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  2. Diranno anche questo a proposito della The Fourth Industrial Revolution?
    http://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/hitech/2016/01/19/robot-sostituiranno-5-mln-posti-lavoro_1474ea2e-0b49-4fa9-a356-4dde6cb17fb2.html

    Saluti.

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