lunedì 26 ottobre 2015

Cent'anni di sopravvivenza


Il tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte nei paesi industrializzati. In Italia si stimano 250mila casi ogni anno. Anche tra le donne incide più che quello al seno. Pertanto ne uccide molti di più ciò che respiriamo che il prosciutto e melone. Nel Triveneto si muore di più di cirrosi epatica che di luganega e speck, ma questo non è un buon motivo per abusarne. Anche la polenta pare non sia tra i cibi troppo sani. E attenti anche al metileugenolo, cioè al pesto nella pasta.

Ad ogni modo se si vuole morire sani non ci resta che la bruschetta: sfregare dell’aglio d.o.p. sul pane fatto in casa con farina integrale da coltivazioni biologiche, aggiungere un po’ di passata di pomodoro, quindi olio d’oliva extravergine ottenuto da olive i.g.p. spremute a freddo con le vostre mani. Non abbrustolire, per carità.

Questa sera per cena ho una proletaria soupe aux oignons. Per addensarla aggiungo della farina di riso. Sarà cancerogena, dottore?

*

Durante una festa lagunare, in un’epoca meno triste della nostra, uomini e donne sedettero intorno a una tavola e mangiarono il pranzo che trascrivo qui sotto. I nomi dei piatti sono in francese poiché così voleva l’uso del casato:

Macaroni aux quatre fromages
Soupe à l’oseille
Sole pochée sauce hollandaise
Haricot de mouton à la printanière
Crépes aux épinars
Croutes feuilletées aux moules
Dindon Prince de Soubise
Bouchées Demidoff
Mousse Chantilly ou café
Wiener Strudel

Accompagnati da:

Chateau Yquem 1906
Champagne Mumm brut 1913
Moët & Chandon demi sec 1900
Vin Santo Ricasoli
Romanée Conti
Lachryma Christi
Moscato Fitalia


Non furono segnalate perdite umane.

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