giovedì 19 marzo 2015

Parliamo di fatti


Siamo distratti dalle opinioni, ma i fatti vanno avanti per conto loro, sempre testardi. E con i fatti intendo, tra l’altro, la nuova corsa agli armamenti. Parliamo dunque di questo genere di fatti, e segnatamente di sommergibili. Ai sommergibili ho dedicato tre post molto divulgativi, giusto quattro anni or sono. In particolare ho posto l’attenzione sull’evoluzione di questo genere di scafi fino al modello tedesco denominato Typo XXI, di cui un esemplare divenne operativo solo nelle ultime settimane di guerra e che può essere considerato l’antesignano delle imbarcazioni convenzionali successive.



Già negli anni Trenta si avvertiva il bisogno di un sottomarino di nuova concezione, cioè di un sottomarino vero e proprio il cui habitat naturale fosse la profondità del mare. Doveva essere veloce e silenzioso, ma soprattutto doveva restare in immersione più a lungo dei suoi predecessori in modo da sottrarsi al più grave pericolo rappresentato dalla caccia aerea nemica. Ciò diventava possibile solo con una propulsione indipendente dall'aria di superficie.

A tale scopo era stata progettata dall’ing. Hellmuth Walter una turbina a gas che utilizzava il perossido d’idrogeno (acqua ossigenata: H2O2) in una forma stabilizzata chiamata perhydrol, che avrebbe dato al mezzo subacqueo una velocità fino ad allora reputata impossibile in immersione, cioè di oltre 20 nodi. Il nuovo mezzo permetteva anche un permanenza in immersione un po’ più lunga. Fu partendo da tali principi che fu realizzato anni dopo il modello denominato Typo XXI.

Torniamo al presente. Oggi, tutti i sottomarini sono divisi in due grandi categorie in base al tipo di propulsione: sottomarini a propulsione nucleare (reattore nucleare) e sottomarini diesel-elettrici che si muovono in superficie con l'aiuto di un motore diesel, e utilizzano le batterie elettriche per la navigazione sott'acqua. Tali batterie sono ricaricate dai motori diesel durante la navigazione in superficie. Com’era inevitabile, e come accennerò più avanti, nel dopoguerra le diverse marine nazionali hanno realizzato dei modelli di sottomarino tutti fortemente influenzati dal modello Typo XXI.

Oggi un sottomarino a propulsione diesel-elettrica è quasi silenzioso sotto l'acqua. I motori elettrici a batteria non richiedono turbine, pompe e altre apparecchiature rumorose. Tuttavia, un diesel impiega da due a cinque ore al giorno per ricaricare le batterie, e se decide o è costretto a rimanere sott’acqua lo può fare per un periodo di pochi giorni, inoltre la limitatezza delle riserve energetiche non consente di utilizzarlo nelle regioni artiche, ricoperte dai ghiacci. La scarsa potenza, a sua volta, impone vincoli gravi sul dislocamento dell’armamento e per altri aspetti. In realtà, questi scafi difficilmente possono essere considerati come delle vere unità subacquee dovendo rimanere in superficie, nonostante l’impiego dello snorkel, per molto tempo durante la navigazione, con tutti i rischi del caso.

Infatti, senza voler entrare in tecnicismi per quanto riguarda le modalità operative in azione di combattimento, e cioè su come debbono disporsi sulla linea di probabile movimento del bersaglio, eccetera, basti dire che l'intero gruppo di sommergibili in azione deve ricevere comandi da un posto di comando e controllo esterno, e ciò crea fattori rivelatori supplementari e riduce la stabilità dei gruppi di combattimento subacquei.

I sottomarini nucleari, invece, denotano un certo numero di vantaggi eccezionali. Anzitutto possono trasportare, oltre a missili da crociera, anche missili balistici. Dunque sono dei giganteschi mostri marini, degli incrociatori sottomarini strategici che possono rimanere in immersione per un tempo praticamente illimitato; navigano ad alta velocità sott'acqua (35 nodi), e a notevole profondità (circa 500 metri e anche oltre), con la capacità di trasportare un numero enorme e vario di armi e attrezzature. Sono anche dotati di sonar ad alta efficienza, di sistemi di comunicazione e di ricognizione elettronica. Insomma, si tratta di sottomarini a tutti gli effetti.

Tuttavia il motivo del loro vantaggio, la propulsione nucleare, è allo stesso tempo il principale motivo di svantaggio. Il primo e più importante inconveniente è la loro rumorosità, nonostante il rivestimento fonoassorbente dello scafo, dovuta al sistema di raffreddamento del reattore. Infatti, la presenza di un reattore nucleare (e talvolta due) a bordo del sommergibile, con tutta una serie di altri sistemi (turbine, generatori, pompe, unità di refrigerazione, ventilatori, etc.), produce inevitabilmente una varietà di oscillazioni di frequenza e di vibrazioni. Pertanto, un sottomarino nucleare richiede una sofisticata tecnologia per ridurre il livello di rumore. In ogni modo tali sottomarini sono tutt’altro che invisibili alla sorveglianza antisom quando sono in navigazione in mare aperto.

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Il sogno dei progettisti navali è quello di creare un sottomarino con una propulsione che unisca i vantaggi di sottomarini nucleari (potenza, furtività acustica, velocità e lunghe immersioni) al vantaggio che caratterizza i sottomarini diesel-elettrici (bassa rumorosità). È dunque necessario progettare un sommergibile convenzionale (non nucleare) che sia indipendente dall'aria, cioè possa navigare in immersione per lunghissimi periodi, e in possesso di grande potenza propulsiva.

Per quanto riguarda la marina militare russa, già in epoca sovietica ha fatto fronte alla superiorità delle flotte di superficie degli Usa e della Nato sviluppando una flotta la cui forza d’impatto principale è data prevalentemente dai sottomarini, specie quelli nucleari. I sottomarini nucleari sono apparsi nella marina sovietica alla fine degli anni 1950. Il primo sottomarino nucleare del progetto 627, chiamato Leninsky Komsomol (Gioventù leninista!), è entrato in servizio nel 1958. Questi sottomarini sono capaci di trasportare una vasta gamma di armi formidabili in giro per il mondo, dai missili intercontinentali strategici ai siluri nucleari tattici di alta precisione, ai missili a lungo raggio da crociera che costituiscono il nucleo delle forze strategiche russe di deterrenza non nucleare.

La marina militare russa è rimasta molto indietro negli ultimi due decenni in fatto di sviluppo di battelli sottomarini a propulsione anaerobica (Air Independent Propulsion). Si ha notizia che la Russia ha in fase di progettazione di una classe di sottomarini AIT, il Progetto Kalina, di quinta generazione. Nel frattempo, però, è stato deciso di sperimentare un nuovo sistema AIT entro il 2018 sul sottomarino San Pietroburgo, della classe Lada (progetto 677).

Il sottomarino “Amur 1650”, detto classe Lada, di quarta generazione, è la riproposizione modificata di un vecchio progetto di cui sono stati realizzati alcuni esemplari di cui uno, appunto il San Pietroburgo, è in dotazione alla flotta russa. Le dimensioni di questo modello riprogettato sono più contenute rispetto a quelle del famoso Varshavyanka (progetto 636, ulteriore sviluppo del progetto 877 EKM). Il suo complesso di armi è notevole, e oltre alle tradizionali armi quali mine e siluri (sei tubi lanciasiluri da 533 mm per 18 siluri), si dice che il modello della classe Lada sarà dotato di lanciatori specializzati per il lancio di missili.

Come detto, la caratteristica più importante del nuovo sottomarino russo sarà il nuovo impianto di propulsione indipendente dall'aria, dunque la dotazione di motori anaerobici e di accumulatori agli ioni di litio, che gli consente di rimanere in immersione fino a 25 giorni, vale a dire quasi dieci volte di più del suo pur recentissimo predecessore, il Varshavyanka. Non solo, i sottomarini con sistema AIP saranno ancora meno rumoroso del Varshavyanka, che gli americani hanno soprannominato “Blacks Holes in The Ocean”, perché è estremamente difficile rilevarlo.


Gli Stati Uniti non hanno finora impiegato la tecnologia AIP, mentre i costruttori di sottomarini tedeschi, svedesi e francesi solcano già i mari con i motori anaerobici che erano stati sviluppati negli anni '80 e '90 del secolo scorso. C’è da chiedersi se la decisione russa di produrre nuovi sottomarini con sistema anaerobico sia volta principalmente a scopi commerciali (un grande business con molta concorrenza) oppure se si tratti di una svolta nella strategia militare russa. L’una e l’altra cosa stanno bene insieme.

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