giovedì 20 novembre 2014

Nessuna incredulità


Il vero volto di questo sistema è ben espresso dalla sentenza della Corte d'appello di Torino sulla strage dell'Eternit. Si dirà, come solito, che i giudici non potevano far altro che applicare la legge. Ed è appunto di questo che si tratta, della legge, dello Stato, della sua non neutralità nelle leggi e nelle procedure, così come della responsabilità delle sue istituzioni nelle stragi.

È in questi frangenti, in questi tornanti della vita di ognuno, che si comprende realmente, impotenti, l’origine di classe di questo sistema sociale, di questa violenza che chiamano giustizia. Scrivono i giornali: La sentenza è stata accolta con incredulità dai parenti delle vittime e dai rappresentanti delle istituzioni che si sono occupate delle morti per amianto e che erano in aula. Nessuna incredulità, è la regola, è la storia processuale di tutte le stragi.



Andò forse diversamente per le centinaia di omicidi al petrolchimico di Marghera? E prima ancora, per fare altri esempi, i morti di Monongah, di Dawson, o di  Marcinelle, in Belgio, chi se li ricorda? A Marcinelle i minatori italiani erano dei veri e propri schiavi, facevano parte di un accordo tra l’Italia e il Belgio, firmato nel 1946: 2500 tonnellate mensili di carbone ogni 1000 operai inviati. Sarebbe meglio dire: deportati. Nei dieci anni antecedenti il disastro (1956), quasi 500 operai italiani trovarono la morte nelle miniere belghe, senza contare il lento flagello delle malattie d'origine professionale. Questi uomini, prima barattati, poi sfruttati in ogni modo, finivano per essere abbandonati a se stessi.

Quando nel 1954, l'Inca (Istituto Nazionale Confederale di Assistenza), un patronato emanazione della CGIL, crea in Belgio, in maniera praticamente clandestina, il suo primo ufficio, l'allora sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri italiano, Francesco Maria Dominedò, non trovò di meglio che informava il ministro belga Paul Van Zeeland che “Il Governo italiano sta studiando l'aspetto giuridico della questione, al fine di trovare un argomento legale contro questa creazione”.


Argomenti legali, di ciò si tratta, sempre e comunque. La legge fatta su misura per i potenti e i padroni, in modo che possano sempre farla franca. E queste leggi vengono votate e approvate dai sedicenti rappresentanti della volontà dei cosiddetti cittadini, con il voto! A questi operai morti, alle vittime dello stragismo di Stato e alle vittime del profitto borghese non si titolano palasport, vie e piazze. Se ne cancella semplicemente la memoria.

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