giovedì 16 ottobre 2014

Sempre dopo


Avete votato in grande maggioranza i governi e i sindaci dell’”evento imprevedibile”, dell'"emergenza", quelli dei condoni e delle leggi speciali che consentono di moltiplicare le volumetrie e costruire ovunque in territori fragilissimi, non curanti del fatto che d’autunno da sempre si scontrano fronti atmosferici, e da epoche immemorabili si registrano alluvioni e fenomeni estremi con danni ingenti e numerosi morti. Eventi che oggi possiamo ben prevedere sulla semplice base dell'esperienza e i cui effetti potremmo in gran parte prevenire. La colpa ora è dei “cambiamenti climatici” e del “meteo.it” e dei suoi effimeri “modelli matematici”, non già del cemento e della speculazione; responsabile è l’acqua alta e non l’escavazione di canali in laguna di Venezia; ancora dei temporali e non già che a Roma e altrove non si fa nulla per tenere puliti scoli e tombini perché “ce deve pensà er comune, che io pago le tasse e ciò da lavorà”.


Erano i black-bloc a distruggere la città di Genova, ricordate? Sono le gondole il vero pericolo in Canal Grande, rammentate? E siete ben contenti che dove c’erano rogge e torrenti siano stati realizzati parcheggi e strade, che negli sbocchi a mare siano stati fatti attracchi per le vostre “barche”, villette a schiera dove prima c’erano gli ulivi, o vigneti dove prima c’erano castagni, come succede non solo in Toscana.

E dopo ogni “evento imprevedibile” siete lì a lamentarvi, a insultare e a minacciare, a fischiare il Saragat (1966) o il Grillo di turno (2014), a spalare fango e chiedere aiuti. A imprecare il cielo perché piove a dirotto per ore e torrenti e fiumi portano a valle ciò che trovano lungo il percorso. Una volta ricevuto il contributo, rimesso in ordine il negozietto e la pizzeria, ridipinto il garage e la cantina, sarete pronti a recarvi alle urne, a votare, mugugnando s’intende. Fra due o tre anni, forse già il mese prossimo, sarete daccapo con l’”evento imprevedibile”, il sindaco bastardo, il governo infame e il Tar che mischia le carte. Mai usare per davvero i badili prima, rimuovere la fanghiglia di politici, affaristi e menefreghisti che ci sta intorno ogni giorno; sempre dopo.

3 commenti:

  1. Ho pensato e penso sempre la medesima cosa ogni qual volta i media esondano e ci abboffano di immagini ed interviste di magnifici angeli spalatori che puliscono e mandano affanculo i politici assieme ai commercianti.
    A nessuno di costoro (e della cittadinanza) viene mai in mente di andare un attimo a fracassare il cranio a politici e giornalisti. Per fortuna .... perché sono persone democratiche e rispettano le regole. Loro.
    Quelle immagini di schiavi che si rimboccano le maniche pronti a ripartire ed a tirare il carro sono la prova provata della schiavitù, dell'essere nati servi a cui è stata data l'unica libertà di generare prole in quantità industriale e lamentarsi per la scarsità di cibo. Ci penserà il Renzi di turno ad elargire qualche euro e qualche promessa di rimborso (in cambio di milionate di voti). L'applauso al boia che lavora bene.
    Il mondo va avanti così da sempre. Nessuna variazione sul tema. Uno spettacolo mortificante che si replica all'infinito. Nessuna congiuntura politica ed economica potrà modificare il software montato a bordo degli umanoidi. Perché montato nella ROM (immodificabile) e non nella RAM (riscrivibile). Piccoli client di server giganteschi che danno ordini.
    Nati e programmati per servire. Nient'altro.
    Umanoidi=macchine con sembianze umane.

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    1. eccepisco su: generare prole in quantità industriale
      e nonostante la denatalità la disoccupazione è a due cifre
      Marx ha scoperto la LEGGE della produzione capitalistica, che sta alla base della pretesa «legge naturale della. popolazione», ma non ditelo ad economisti e sociologi, men che meno a gente come Piketty

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    2. De La Boetie aveva perfettamente ragione. Un po' di cupidigia di servilismo, molta paura, la paura che viene dal sapere che di fronte al sistema siamo e saremo soli e il vero ribelle non ha amici quaggiù, e un po' di speranza sapientemente coltivata dall'alto di riuscire a diventare come quelli che a parole detestiamo. Il mondo, gli Stati, i governi si reggono su quello, solo su quello.

      Subito dopo l''alluvione, a Genova, una giornalista in TV intervista dei cittadini imbestialiti. Invettive generiche contro i politici ladri, la giornalista lascia parlare, avrà sentito quelle vane vacue parole migliaia di volte. Un'altra persona si fa avanti dicendo che al sindaco mollerebbe due ceffoni. Lo fa per farsi notare davanti alla telecamera, lo si capisce dalla postura e dal tono di voce. Innocuo esibizionismo, niente di che, ma la giornalista lo zittisce e scappa via dicendo che la "violenza" non è tollerabile (la violenza? e la quotidiana violenza verbale e materiale delle classi al potere contro tutte le altre, quella cos'è?) e le solite frasette fatte. C'è chi invoca una Norimberga per gli ideologi liberisti. Ce ne vorrebbe una anche per i media.

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