lunedì 2 giugno 2014

Oggi glielo chiedono gli elettori, domani l'Europa


Vi terrò informati, scrivevo a cinque giorni dalle elezioni, soggiungendo: ad ogni ora.

Conosco i miei polli, soprattutto quelli delle liste del fantasioso amalgama di “sinistra”. Di turno c’è la Tsipras, una lista di sinistra seria e moderata cui sta accadendo di recitare la solita commedia il cui finale, c’è da scommetterci, sarà spettacolare, come lo scoppiare di una rana che s’è gonfiata al quattro per cento.

Scrivevo: La signora Spinelli si oppone con forza alla ventilata confluenza nell’Europa renziana, se non altro per pudore, ma diamole tempo per riflettere.

Una prima riflessione è già arrivata a otto giorni dal voto: pare la signora abbia cambiato idea, non lascia più il seggio al secondo di lista come aveva annunciato prima delle elezioni, come invece ha fatto, mantenendo fede alla promessa, Moni Ovadia.

Non che sia obbligatorio, per carità, mantenere fede a un impegno preso con gli elettori, i quali hanno del tenero per le illusioni. Ed è uno stronzo chi adombra chissà quali sospetti. La signora, con un cognome così, viaggia ben sopra alle umane miserie, e il suo mestiere, ben si sa, è un mestiere libero.

Dice: “Non ho ancora deciso, sto avendo molte pressioni dai miei elettori. Ho ancora delle riserve”.

Riserve? Sentite: “La verità è che daremo la nostra battaglia a tutti i livelli con Alexis Tsipras e con la sinistra europea”. Qui è l’entusiasmo per la lotta che parla, una sana ambizione che si accende, diamone atto. Essa non sceglie più da sé la propria condizione, ma è incalzata dagli elettori a quell’attività dove può eccellere e realizzare le proprie idee affinché la UE possa cambiare.

A Bruxelles sono preoccupati, anzi terrorizzati.

*

Leggo sul blog di Grillo: “Senza un meccanismo di elezione anti-broglio le elezioni non hanno più senso”. Si riferiscono alle ultime elezioni, in Italia. Scrivevo giustappunto ieri: Si è passati dalla categoria politica a quella clinica. Oggi preciso: psichiatrica.

  

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