martedì 10 giugno 2014

Dell'inconsapevolezza storica e dei sui ridicoli drammi


Ho letto il decalogo di Gilioli.  Interessante il secondo ammonimento:

Ricordo ancora le assemblee pubbliche di fine 2012 in cui le telefonate di Ingroia dal Guatemala venivano accolte come apparizioni divine: lasciamo stare com’è finita. A questo giro abbiamo attribuito un ruolo taumaturgico e resuscitatorio a Barbara Spinelli. Con i risultati che si sono visti, anche qui, nelle scelte e nelle pratiche. No, non funziona così.

Dopo le prossime elezioni (2015 o 2016?), Gilioli avrà modo di allungare il suo brodo. Uno dei tanti esempi d’inconsapevolezza storica che produce i medesimi effetti e ridicolizza questi bravi ragazzi che vogliono mostrare di crederci ancora. Delle conseguenze naturali di tale inconsapevolezza e dell’improvvisazione che l’accompagna, traggono vantaggio tutte le forze associate nel mantenimento dell’ordine capitalista.


Quando riscopriremo la storia, il senso dell’intervento possibile sulla storia e il senso dell’avvenimento irreversibile che possiamo darle? Quando ritorneremo a fare una critica senza concessioni di questo sistema e delle sue illusioni di permanenza eterna? E di tutte le sue alienazioni, a cominciare da quella elettorale e delle relative falsità che ci ammorbano?

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