mercoledì 6 novembre 2013

Non è solo colpa dei crucchi



Anche Romano Prodi ha scoperto, “e da un anno lo va ripetendo”, che “il vero problema oggi è la deflazione”. Poi: "L'opinione pubblica tedesca è convinta che qualsiasi stimolo economico a favore dell'economia europea sia un aiuto ingiustificato a favore degli inetti del sud”.

Prodi parla degli effetti, ma le cause della recessione non sono nella “deflazione” e nelle politiche di “austerità”, le quali aggravano la situazione di crisi (rapporto debito/Pil 119,3% nel 2010, 120,8% nel 2011, 127% nel 2012, 132,3% nel 2013), ma hanno poco a che vedere con le contraddizioni reali dello squilibrio.



La politica economica tedesca è quella di sempre. La politica economica degli anni Trenta, come ho più volte cercato d’illustrare in questo blog, così come la politica economica del dopoguerra, solo che nei suoi effetti non si faceva sentire con il peso odierno sugli altri paesi europei. Non solo per via delle vigenti monete nazionali e dunque del cambio più favorevole, ma, per dirla in breve, per effetto di una congiuntura economica di grande espansione grazie alla quale c’era spazio per le esportazioni di tutti, quindi anche per quelle degli “inetti del sud”, paesi nei quali il basso prezzo e l’alto sfruttamento della forza-lavoro giocava il ruolo che ora giova ai governi dei cosiddetti paesi “emergenti”.

Per mettersi sullo stesso piano polemico di Prodi, ci sarebbe da chiedergli come ha gestito l’IRI (la tentata svendita di Sme a Carlo Debenedetti, per esempio) e perché l’Italia nel 2000 era ancora il primo produttore europeo e ora siamo quasi terzi e in caduta libera, e poi cos’ha fatto per opporsi all’entrata dell’Asia nel WTO sulla base di criteri assolutamente disequilibranti (salvo che per il grande capitale internazionale) e perciò creando le condizioni del nostro suicidio economico (la contraddizione economica diventa politica e sociale). Insomma, non mi pare di aver sentito levarsi la sua vocina a tal proposito e anzi pare che proprio con Beijing egli intrattenga rapporti personali profittevoli.


(Seguirà in giornata post su analogo argomento, ne consiglio la lettura solo a quelli dei primi banchi).

Nessun commento:

Posta un commento