martedì 20 agosto 2013

Ci vorrà del tempo ma forse un giorno ...



Ci vorrà del tempo ma forse un giorno capiremo che la “colpa” della crisi non è dell’euro ma dell’uso politico che è fatto della moneta. Ci vorrà del tempo ma forse un giorno capiremo perché Berlino, Monaco e Francoforte non sono Roma, Napoli e Milano, ossia perché la Germania è una grande potenza economica e un paese molto più stabile economicamente e politicamente del nostro. Ci vorrà del tempo ma forse un giorno capiremo che acquistare petrolio e materie prime in lire (svalutate) non conviene. Ci vorrà del tempo ma forse un giorno ci faremo una ragione del fatto che le Fiat non si piazzano in Germania nemmeno come gadget ai wurstel. Ci vorrà del tempo ma forse un giorno capiremo che un turista tedesco armato di marchi acquisterebbe le nostre merci – anzitutto il lavoro – a metà del loro valore. Ma allo stesso modo si possono acquistare anche le azioni e gli immobili. Ci vorrà del tempo ma forse un giorno prenderemo atto che nei tre decenni precedenti l’entrata nell’euro, l’Italia aveva mediamente almeno il 5% d’inflazione annua (quando andava di gran lusso), e che l’inflazione è la tassa più iniqua che possa gravare su salari e pensioni (lo sapevano bene i nostri nonni). Ci vorrà del tempo ma forse un giorno scopriremo che pagare un debito espresso in una moneta svalutata non conviene. Ci vorrà del tempo ma forse un giorno scopriremo che così come si può mandare al diavolo una moneta comune, allo stesso modo si possono reintrodurre i dazi doganali. Ci vorrà del tempo ma un giorno prenderemo atto di queste e molte altre cose, e gli “esperti” troveranno nuovi capri espiatori da sostituire all’euro. E così, in perfetto stile nazionale, potranno continuare a dare dell’idiota agli “altri”.

6 commenti:

  1. chi ti ha detto che pagare un debito con una moneta svalutata non conviene? conviene eccome! il debito si paga al suo valore nominale anche se il valore della moneta (il suo potere d'acquisto) è diminuito, per effetto dell'inflazione.
    prima dell'entrata nell'euro l'italia era al primo posto in europa per la produzione industriale, superando perfino la germania.
    credi che la gente non sia capace di leggere i dati economici che tu spari a casacchio per difendere la tesi che l'euro è una cosa buona. non lo è. ha favorito solo la germania che ora è al primo posto nella produzione industriale europea. tutti gli altri, sono il suo mercato e il suo bacino di manodopera, grazie all'euro.
    può essere che tu sia in buonafede, in tal caso dovresti rivedere le tue conoscenze di economia ma io propendo per la malafede, menti sapendo di mentire

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    1. Se ho un debito di 100 euro e lo trasformo in lire, quindi in una moneta svalutata, non si tratta di fare una semplice operazione aritmetica di trasformazione debiti/crediti come credono gli sciocchi. Non sul mercato. Valore nominale e valore effettivo in tal caso e contrariamente a quanto sostiene lei non coincidono automaticamente. Altrimenti il mondo sarebbe in mano ai fessi e lei vivrebbe felice.

      Invece è esatto il CONTRARIO di ciò che dice lei: se ho un debito con un creditore espresso in una moneta che si svaluta e lo pago con la mia moneta forte (euro, marchi, dollari, ecc) mi conviene. È quello per esempio che è successo al rublo non troppi anni fa. Chi aveva acquistato petrolio e gas con contratti in rubli si trovò a guadagnare somme ingenti.

      Per quanto riguarda la Germania, bisogna ricordare che nel corso degli anni novanta essa ha dovuto far fronte alla riunificazione. Perciò i dati vanno interpretati con tale realtà e non solo “letti”. Noi, per quanto riguarda la nostra unificazione, non ci siamo riusciti nemmeno in 150 anni.

      Purtroppo per lei, la sua non è nemmeno mala fede.

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    2. Anche a me sembra una bestialità questa. Gli affari all'estero non si fanno con la moneta svalutata (o facilmente svalutabile), ma in dollari o al più in euro.
      Quindi se domani torniamo alla lira e dopodomani svalutiamo i nostri debiti all'estero non vengono sicuramente svalutati.
      Vorrei poi ben vedere cosa succede a chi ha contratto un mutuo per la casa. Se la banca ha prestato 100.000 euro siamo così sicuri che in caso di ritorno alla lira il debito viene convertito al valore del cambio iniziale (nominale)? Non è che la banca esige il pagamento nel controvalore nella moneta svalutata al momento del pagamento della rata?

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    3. infatti, se fosse come dice il tizio al piano di sopra, la germania di weimar con la sua iperinflazione a sei cifre avrebbe dovuto pagare i suoi debiti in tre mesi. ma i suoi creditori non erano stupidi, i debiti erano espressi in valuta internazionale.

      ce lo immaginiamo un operatore finanziario estero o anche un semplice investitore straniero che avesse comperato obbligazioni italiane e si trovasse con il ritorno alla lira (svalutata ovviamente)? a voglia dirgli del valore nominale. ma quali colossali idiozie. non è ora di finirla con s'te fregnacce? e continuano invece, e ti dicono pure che sei in mala fede. idioti. ciao Nano.

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  2. In effetti, una moneta svalutata poteva favorire le esportazioni (anche se si possono, appunto, sempre reintrudurre i dazi doganali, dopo, naturalmente, che gli italiani deindustrializzati abbiano trovato qualcosa da esportare e non da svendere semplicemente),invece non dovrebbe, a rigor di logica, aiutare nel pagamento dei debiti: anzi, meno vale ciò con cui tu paghi, più tempo ci vorrà a coprire il valore di ciò che paghi. Credo. Tuttavia, anche se di sapore vagamente dietrologico, mi è sembrata molto sensata la tesi di S.Cesaratto (http://www.sinistrainrete.info/teoria-economica/3007-sergio-cesaratto-quel-pasticciaccio-brutto-delleuro.html)

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    1. le tesi di cesaretto sono lontane dal marxismo, molto lontane. grazie per il commento.

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