giovedì 21 marzo 2013

All'ambasciata!



“La magistratura è un cancro, un’associazione a delinquere e i magistrati sono antropologicamente diversi”. Questo disse e reiterò il miglior presidente del consiglio della storia d’Italia. Ora pare orientato a dare appoggio a un governo presieduto da un magistrato in aspettativa. Berlusconi rappresenta “la sintesi organica di questo sistema semifeudale che le elezioni e nuovi attori non potrebbero cambiare, se non e al massimo su questioni secondarie. E questo solo spiega il consenso di cui gode”. Così scrissi il 4 febbraio 2011.

Nel novembre dello stesso anno scrivevo:



“Il suicidio politico del Pd, continua. Alle prossime elezioni si arriverà al funerale. Credo che non bisognerà attendere tanto perché il traballante gabbiotto messo in piedi dai liberal (si fanno chiamare così!) collassi. Berlusconi è, in fin dei conti, una mezza sega, un poveraccio che ha bisogno dei magnaccia per scopare, eppure sembra un gigante di fronte a questa manica di ladri dentro i partiti della cosiddetta (ex) opposizione. Ci fa quasi la figura dell’onesto, perché chi scippa nel modo annunciato i pensionati, i lavoratori e inganna le giovani generazioni può essere solo un farabutto”.

Ora, se il Pd accetterà e voterà un governo Grasso, è perché è al de profundis. Un partito così non ha più ragioni di esistere.

* * *

Grillo è andato al Quirinale e poi, “sempre oggi Grillo andrà all'ambasciata degli Stati Uniti per incontrare l'ambasciatore”. Anche in tal caso mi aspetto la diretta streaming perché i cittadini devono sapere cosa si dicono l’ambasciatore Usa e il leader del Movimento alba stellata. Ad ogni buon conto, avendo delle entratura presso l’ambasciata, posso già anticipare un tema dell’incontro: le basi americane in Italia, segnatamente quella di Niscemi in Sicilia. L’ambasciatore Usa è sicuro del risultato, se no non avrebbe speso parole d’elogio per il Movimento alba stellata. Chissà cosa diranno di questo incontro i compagni rivoluzionari della corrente francescana (*). Prevedo un certo imbarazzo.

(*) Per rivoluzionari francescani intendo quei gruppetti semiclandestini dell’ultra sinistra che vorrebbero conciliare la “decrescita felice” con un sistema economico nel quale il saggio del profitto è conditio sine qua non per la sua esistenza in vita.


A proposito di tagli del 30%, segnalo questo.





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