mercoledì 2 gennaio 2013

Una partita di giro



L’augurio per l’anno nuovo dovrebbe essere quello di cambiare il mondo e invece ci accontenteremo di sognare che mutino un poco solo alcune cose molto più circoscritte. C’è chi invece, almeno per il 2013, anno di elezioni, annuncia il proposito di cambiare – a modo suo – addirittura l’Italia. Li abbiamo visti all’opera i partiti, i tecnici e meno tecnici che ora annunciano tale proposito: non sono stati in grado – nel senso che non hanno voluto – nemmeno di ridursi di qualche euro lo stipendio, al punto che le spese per il loro mantenimento aumenteranno, come per esempio quelle per il Quirinale (da 230 a 250 milioni).

Passavo, nei giorni scorsi, davanti a uno dei tanti ex negozi chiusi per effetto della crisi e del proliferare dei centri commerciali. È stato adibito a seggio elettorale del Pd e sulla vetrina erano appese 6 o 7 epigrafi dei candidati con foto e curriculum. Quasi tutte donne: in sé questo fatto è giudicato un bene. La prima candidata è laureata in psicologia e non si capisce bene di cosa si occupi esattamente. La seconda e la terza sono laureate in economia e commercio e lavorano in banca. Idem anche per il quarto candidato. Segno inequivocabile che a prevalere in questo paese sono gli aspetti finanziari. La quinta è semplicemente un funzionario di partito che si è occupata, cito testualmente, di “welfare”. Ora vorrebbe fare la deputata, così come la sesta candidata che vanta – a buon titolo – una sola cosa, quella di essere madre di quattro figli.

Insomma, nessun candidato che abbia contatto con il lavoro, quello vero. Qualcuno che conosca a fondo le problematiche del commercio, dell’agricoltura, dell’edilizia, della fabbrica, delle infrastrutture e dei trasporti, della sanità pubblica. Non dico della scuola, perché in quanto ex studenti, poi genitori o insegnanti ci sentiamo tutti espertissimi. Ci fosse un operaio (e sicuramente in qualche lista del Pd ci saranno pure), un allevatore, un pescatore, un’infermiera, una commerciante al minuto, una cassiera del supermercato, un autista di bus, insomma gente davvero “normale”. Vorrò vedere quante di queste anime comuni (se sono nelle liste) saranno effettivamente elette poi in parlamento.

Leggo che a Roma il più votato è stato Stefano Fassina, un parlamentare, laureato in economia, già consulente di una banca e poi dipendente del Fondo monetario internazionale. Ileana Argentin, seconda, è anch’essa parlamentare. Terza è Michaela Campagna, funzionario di partito. Il quarto è tale Umberto Marroni, il quale dichiara nel suo sito di essere fotografo. Bene. In tale veste, scrive di essere stato eletto (da chi?) consigliere di amministrazione dell’università La Sapienza e poi di aver svolto, dal 1995, l’attività di consulente presso l’assessorato alla formazione della regione Lazio, quindi consigliere del ministro dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica, carica che lo vede – dice – impegnato nella riforma del diritto allo studio, del dottorato di ricerca, e nella legge istitutiva degli assegni di ricerca, oltre a essere stato consigliere comunale. Marietta Tidei, è anch’essa ex consigliera comunale, mentre Maria Rita Manzo come tale è in carica. E avanti così.

5 commenti:

  1. Il PD, è il partito più europeista che abbiamo in Italia, ma non nel senso di integrazione delle culture europee, ma nel senso come ripeteva un giorno si e l'altro pure, E.Letta: "la nostra agenda politica, è l'agenda di Draghi, ossia l'agenda della BCE". (Draghi era già presidente della BCE). Infatti, hanno voluto fortemente Monti, ed abbiamo visto cosa ha fatto Monti in un anno di governo.
    Ma tutto questo lo sappiamo, mentre che molti non sanno che: l'inizio del processo di precarizzazione del mercato del lavoro italiano è stato introdotto con la legge Treu (1997). E tale legge, secondo l’Ocse, ha inciso in termini di deregolamentazione del mercato del lavoro molto più della Legge Biagi, varata dal governo Berlusconi nel 2003. E l'Ocse, non è certo un organismo ...comunista.
    Se lo ricordino tutte quelle categorie da te citate Olympe, e che vengono categoricamente ESCLUSE DAL'ATTIVITA' POLITICA.

    Buon Anno!

    F.G

    http://www.sinistrainrete.info/analisi-di-classe/2458-tutti-sanno-tutti-zitti-unanalisi-sulle-condizioni-di-vita-in-italia.html

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  2. Lo sai perché non esiste alcun comunismo? Perché sono i comunisti che non lo vogliono! :D

    Sembra uno scherzo, ma non lo è. L’altro giorno, tra una stronzata e l’altra, tra un bicchiere di troppo e una dormita in meno, un compagno mi fa: “ e se fossimo proprio noi quelli che il comunismo non lo vogliono?”.

    Non gli risposi alcunché, e non lo fece neanche il resto della “truppa”: come se fosse stata l’ultima battuta dell’ennesima sbornia; invece ieri sera non ho potuto chiudere occhio, perché il quesito era tutt’altro che una battuta.

    Ovviamente, non ho la risposta, se non uno spunto di riflessione logico: se siamo, come diciamo di essere, in perfetta sintonia con la classe proletaria, con i loro (nostri) problemi e le storiche risposte (proposte), adesso il vecchio/nuovo PCI avrebbe almeno tanti voti quanti sono i proletari in Italia.

    La risposta, ovviamente provvisoria, che mi sono dato non poteva essere che la seguente: il PD prende il 33%. Certo, non sono giusti (VERI), ma sono “REALI”; invece noi siamo contro di loro (contro chi?), contro i nostri simili, proprio contro quelli che diciamo di voler elevare, proprio contro quelli con i quali dovremmo far squadra rivoluzionaria. Buffo no?

    Certo che la ragione in questi casi diviene secondaria, se non controproducente. La confusione è notevole, in primis, dentro noi dissidenti: “se la ragione sta (per definizione) nella giustizia proletaria, allora io sono ingiusto perché mi oppongo ad essa”. Sarà che abbiamo sbagliato le definizioni… :D

    Buon anno!

    Hasta … siempre!

    Tony

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    1. Tony, il tuo commento si può così riassumere: "molto fumo, poco arrosto".

      F.G

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  3. Che ne pensa di questa storia del fiscal cliff, Olympe?
    Ovviamente, considerando la situazione americana nella sua totalità.

    Buona notte

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