domenica 22 gennaio 2012

Sulle orme della Thatcher, di Blair e compagnia liberalizzando


Il decreto varato l'altro ieri ha uno spessore politico che va molto al di là dei singoli provvedimenti, configura una politica economica che ha come obiettivo la crescita dell'economia, della produttività, dell'iniziativa individuale e lo smantellamento delle clientele lobbistiche. […] I beneficiari saranno i consumatori, le famiglie, i giovani e la crescita nel suo complesso perché gli effetti della concorrenza premiano il merito e accrescono la competitività del sistema.

Ad approfittare del libero mercato, dell’abbattimento delle barriere e tariffe doganali i consumatori, le famiglie, i giovani e la crescita nel suo complesso perché gli effetti della concorrenza premiano il merito e accrescono la competitività del sistema. Erano gli stessi discorsi che si sentivano ripetere 15 o 20 anni or sono. Nel frattempo il capitale ha finito per ingoiare tutto il pianeta e tutto si risolve al suo servizio.

Questo è un governo riformista e innovatore e proprio per questo più vicino al centro e al centrosinistra, sebbene sia il centro sia il centrosinistra siano riformisti e innovatori solo parzialmente. Quanto al centrodestra, avrebbe voluto esserlo a parole, ma non lo è stato affatto perché il populismo ha soffocato e stravolto il liberismo liberale che fu all'inizio la sua bandiera.

Sono parole che si faranno ricordare, ma tra qualche tempo, quando Scalfari non ci sarà più. E del resto a cosa servirebbe rinfacciargliele, così come a cosa è servito ricordargli che è stato fascista, in divisa e con i pantaloni a sbuffo alto? Direbbe che è sempre stato liberale, non corporativista.

* * *

Ieri in libreria c’era un libro scritto da Gaia Servadio e che parla dell’Inghilterra, del thatcherismo e blairismo, dell’aumento della disoccupazione, dello spreco del denaro pubblico, dello sfascio della sanità e istituzionale. Si intitola parafrasando l’Amleto: C'è del marcio in Inghilterra.

Scrive l’Autrice: “nessuna nazione è riuscita a distruggere le proprie istituzioni con tale solerte fretta e tanto zelo come la Gran Bretagna”. In un’intervista a Diego Zandel dice: La crisi avrà pure le sue colpe, ma è indubbio che le banche per fare il loro comodo  siano arrivate ovunque con la loro, diciamo, influenza economica. E il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Quanto alla Thatcher, afferma: E’ stata ben 13 anni al potere, il tempo necessario per rovinare delle intere generazioni. Le ferite inferte al sistema in nome del liberismo più selvaggio sono state distruttive, a cominciare da quelle contro la scuola pubblica, la quale già molto carente di suo, legata com’era l’istruzione al censo, alle classi, si è ulteriormente rovinata. Oggi abbiamo un popolo di analfabeti.

Se qualcuno pensa che l’Autrice sia una che parla per partito preso e per sentito dire, si sbaglia. Pochi inglesi sono britannici come lei, emigrata dall’Italia negli anni Cinquanta. L’Inghilterra, dice, “come l’ho conosciuta io, era un paradiso unico”. Quindi “un grande amore per l’Inghilterra, perché se non  amassi tanto quel Paese non avrei sofferto così”.

Quanto a Blair, dichiara che “ha portato avanti la politica neoliberista della Thatcher.  L’Inghilterra ne era innamorata ed anche, mi viene da ridere, la sinistra italiana. Ma io scrissi dei disastri che procurava, gli imbrogli. Mi censurarono. Ed anche Brown dopo non scherzava: bollito com’era ormai, aveva aumentato tanto la spesa pubblica per formare  quelle clientele che lo sostenessero.

2 commenti:

  1. Segnalo un articolo sulla Sicilia:

    http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=9739

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  2. Sempre sulla Sicilia:

    Intervista al professor massimo costa
    21/12/2011

    http://www.siciliaindipendente.com/archives/1689

    gianni

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