giovedì 1 dicembre 2011

Il boccone più grosso



Scrivevo il 9 agosto: per ripianare un po’ il debito, si punta a privatizzare l’Eni, l’Iri, Terna, la Cassa depositi e prestiti, insomma quel poco dell’argenteria rimasta. Poi il 13 settembre: noi non siamo la Grecia, qui c’è ancora molto da saccheggiare, non solo il Partenone. Ruberanno, ancora una volta, l’argenteria. L’8 ottobre, in un post dal titolo: I filibustieri del Britannia II (che consiglio di rileggere), riportavo le parole di Tremonti (un uomo che sta sul cazzo ma non per questo da sottovalutare):

«Il Berlusca non vuole ascoltarmi. C'è un disegno internazionale contro il nostro Paese con l'obiettivo di spogliarlo di suoi asset più prestigiosi, a partire dalle banche. Aiutatemi per farglielo capire».

Da qualche settimana mi chiedevo cosa stesse succedendo intorno a Finmeccanica (il più grande gruppo industriale italiano, più di 70 mila lavoratori sparsi in diverse parti del mondo, partecipato dal Tesoro e che nel 2010 ha prodotto utili per 18,7 miliardi), le vicende giudiziarie ma soprattutto i crolli in serie alla Borsa. La Borsa sale e scende per i motivi più strani, ma il comportamento del titolo di Finmeccanica, sceso del 64%, era per me assai sospetto. Ne volevo anche scrivere, ma a parte le sensazioni non avevo altro.

Ora leggo in questo articolo delle notizie che forse chiariscono molte cose, magari più di quelle che sono dette esplicitamente:

All'Europa non piace la golden share [*]. L'Italia ha un mese di tempo per modificare le norme che consentono allo Stato di mantenere poteri speciali nelle società strategiche, come Enel, Eni, Telecom Italia e Finmeccanica. Altrimenti scatterà il deferimento del nostro Paese alla Corte di giustizia europea.

Eccolo il grande boccone, bell’è pronto per essere ingoiato dalla grande bocca della finanza internazionale. Non so se le vicende di Finmeccanica c’entrino davvero, forse no, ma a pensar male …

La Francia invece può tenere le sue industrie strategiche sotto controllo statale, e la Germania la sua Volkswagen, così la Spagna, ecc.. Vedremo come si comporterà Monti nella vicenda, nei fatti e non solo nelle parole. Ma lui, lo sappiamo già, è un liberista tutto d'un prezzo.

[*] La golden share è la quota di maggioranza detenuta dal governo che permette, tra l’altro, di evitare il pericolo di una scalata da parte di entità ostili.

1 commento:

  1. Il grande capitale, che si definisce multinazionale, in ultima analisi si rivela molto nazionalista. Il che è utile, in quei paesi ove lo sciovinismo impera, a mobilitare folle di motivati consumatori autarchici, per i fini piu' disparati: non ultimi le guerre. Nei paesi a suo tempo imperiali, le politiche estere sono, oggi, affatto diverse dalle interne. Per loro, il liberismo è merce esclusivamente da esportazione e non di prima qualità. Ma l' Italia è paese subalterno, da sempre. Provincia. Le guerre le subisce, non le determina; le perde ma non le combatte; conta le vittime ma non vede l'aguzzino se non quando è ormai troppo tardi per la vita e la dignità.
    Conscrit ( per volentieri compiacerla)
    P.S.: ritengo non essere il solo ad attendere ulteriori sue considerazioni sulla esemplare vicenda di Enrico Mattei che, a mio giudizio, ben si collega a quanto espresso, da lei, sugli attuali filibustieri del Britannia II.

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