sabato 3 dicembre 2011

Alchimie neoliberiste



Quella di salvare il capitalismo è un’illusione confutata storicamente, come sa qualunque maestro di scuola onesto. Il liberismo vigente negli anni Venti fallì e solo una tragedia mondiale con oltre cinquanta milioni di morti e il massiccio intervento degli Stati nell’economia permisero al capitalismo di rianimare il proprio ciclo di accumulazione. Anche se si tende a manipolarla più che a dimenticarla, questa pagina di storia è scritta nel sangue e nelle tribolazioni di un paio di generazioni. Il fatto di aver poi agganciato per qualche decennio il consenso all’amo del benessere consumistico e alle ricette keynesiane, non ha risolto per nulla le contraddizioni che stanno alla base del modo di produzione capitalistico.

In risposta al fallimento del riformismo e dello sviluppismo, della crisi fiscale dello Stato e ad altri fatterelli ben noti, ecco allora farsi largo lo spettro del liberismo, morto ottant’anni fa e riesumato con l’impiego di filastrocche astruse dai neoguelfi di università anglofone e poi mandato a dirigere l’economia in molti paesi dell’America Latina e dell’Africa. Ora anche in Europa e negli Usa i segni della disfatta dottrinale neoliberista appaiono nell’incredulità con cui chiunque non sia un coglione accoglie la mascherata dei Chicago boys.

Tuttavia gli spacciatori dell’oppio neoliberista hanno messo in circolazione la favoletta soteriologica che vede nell’emissione di nuova moneta la soluzione al crollo; noncuranti della lieve contraddizione, questi untori ne accompagnano anche un’altra di storiella, quella del culto della rigidità di bilancio, in carico alle classi medio-basse, che diventa fondamento della sopravvivenza del sistema.

Anche tra i lettori di Scalfari sta affiorando una domandina gagliarda man mano che si precisano le “misure” di salute pubblica del signor Mario: quanta pelle riuscirà a levarci equamente, rigorosamente e in crescendo rossiniano prima di andare alle elezioni? Suvvia, anche lui giocherà da alchimista distillando le nostre modeste speranze, facendoci pagare oggi la caparra per il domani, dissimulando, anzitutto a se stesso, che le dottrine neoliberiste possano salvare in generale non solo il capitalismo ma in particolare un paese dominato da una classe dirigente giudicata nel suo complesso come la più retriva, corrotta e violenta dell’occidente.

Nella foto: Mario Draghi legge il suo intervento davanti (?) al parlamento europeo.

5 commenti:

  1. Certamente gli alchimisti nostrani sono dei principianti se confrontati con quelli americani; leggevo ieri sul sole24ore che l'inondazione di liquidità a tasso zero della fed alle banche usa è stata pari alla metà del pil americano 7700 miliardi che, per farla breve, grazie ai complicati sistemi alchemici monetari verrano pagati dai contribuenti americani. Niente male!
    Fonte:http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-12-02/vero-conto-salvataggio-banche-133752.shtml?uuid=Aa0uEeQE

    M

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  2. grazie dellasegnalazione

    sto pensando proprio a un post sulla smaterializzazione della moneta e sull'assenza di vincoli monetari, ma non so, non vorrei risultasse troppo tecnico
    vedremo

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  3. Lo faccia, la prego! Se risulterà troppo tecnico, chiederemo chiarimenti.

    Molto bello il suo caustico post. Sto preparando un'antologia di articoli sulla crisi, per i miei studenti, e il suo pezzo avrà un posto d'onore.

    Hans

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  4. Spero vivamente che lei scriva questo post sui vincoli monetari... Sarebbe davvero interessante e, mi permetta, qualora risultasse un po' tecnico, tanto meglio, sarà da sprono per arricchire il nostro lessico!
    Cari Saluti

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  5. qualcosa c'è già nel post successivo

    ciao mauro

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