venerdì 11 novembre 2011

Del senno di poi



Quando un giorno, si spera non dopo troppi lutti e sofferenze, le generazioni future guarderanno a questa nostra epoca, nella quale ci hanno illuso che il mondo poteva essere governato dai mercanti, scuoteranno la testa e filosofeggeranno su come sia stato possibile cadere in una trappola così scoperta e demenziale. Sarà lo stesso atteggiamento incredulo che, del pari, assumiamo noi ora nel considerare le follie di certe epoche remote o anche solo poco lontane. Eppure sarebbe bastato così poco, diciamo noi del passato e diranno poi loro del nostro presente, per evitare così tante e gravi sciagure. E c’è e ci sarà sempre qualcuno che addebiterà le cause della nostra cecità, per tagliar corto o piuttosto per interesse, alla mitica natura umana. Come si dice? Del senno di poi son piene le fosse.

Ci comportiamo come i passeggeri della foto, non tanto quelli che stanno per scendere e non sanno come, ma piuttosto gli altri, comodamente seduti in attesa come se la cosa non li riguardasse affatto.

2 commenti:

  1. Del senno di poi, appunto. Ma l'insensatezza è una malattia contagiosa.

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  2. Credo che, la visione di questo film, anche solo del primo VD, calza a pennello, quanto detto nel post, da Olympe:
    http://www.youtube.com/watch?v=KL_K8Cj6rqw&feature=related

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