lunedì 10 ottobre 2011

La febbre



Non era difficile a prevedersi. Alla fine a salvarsi saranno le banche. «Difenderemo l’euro con tutte le nostre forze» ha dichiarato la Merkel, il che significa che difenderà le banche tedesche fino all’ultimo respiro. Pena il fallimento tedesco (e francese: solo per le prime cinque banche francesi dovrebbero essere utilizzati circa 15 miliardi di euro). Per non parlare di quello inglese: il governatore della Bank of England, Mervyn King, per giustificare il quantitative easing 2 (attraverso il quale le banche centrali comprano titoli di Stato nei mercati finanziari al fine di ridurre i tassi d'interesse di lungo termine), ha detto che la crisi attuale potrebbe essere la peggiore di tutti i tempi. Ecco quindi la necessità per la Merkel e Sarkozy di ricapitalizzare le banche e di ricondurre, attraverso opportuna “ristrutturazione”, il debito greco a dimensioni gestibili, per mezzo del fondo “salva stati” (European financial stability facility), con la possibilità di chiedere prestiti alla Bce e di usare come collaterali i bond raccolti sul mercato, così da venire in soccorso alle banche costrette a svalutare il valore dei titoli nei bilanci. Sembra complicato, ma è abbastanza semplice: tagliare le spese sociali per dare soldi alle banche in cambio della spazzatura che hanno in portafoglio.

Va a finire che a stare meglio di tutte, come dico da mesi, sono le banche italiane, le quali hanno esposizioni quasi risibili nei titoli di stato esteri a confronto di quelli delle banche tedesche e francesi. Le nostre banche sono esposte per circa 45 miliardi nel caso dell'Inghilterra contro i 455 della Germania e i 291 della Francia, mentre per quanto riguarda gli Stati Uniti abbiamo circa 35 miliardi a fronte dei 491 tedeschi e dei 529 miliardi francesi. Ma se le banche europee hanno la febbre, quelle Usa rischiano di rompere il termometro.

Sarà per questo che i giapponesi vendono titoli Usa e tedeschi e comprano titoli italiani? E allora perché continuano a raccontarci balle?

Intanto, secondo il rapporto Fao-Pam-Ifad anche la speculazione finanziaria contribuisce ad alimentare la volatilità delle commodity agricole e la stima sul numero delle persone che soffrono la fame rimane nel 2010 quella di 925 milioni, mentre la metodologia già usata per calcolare il numero delle persone che soffrono la fame per il 2011 è al momento in fase di revisione. Sarà curioso vedere cosa sortirà la “nuova metodologia”.

3 commenti:

  1. Dunque va a finire che il miglior investimento sono le banche italiane....... la cosa francamente sospetta è che dopo la Dexia franco-belga che è bella che saltata (a carico ovviamente del contribuente), oggi c'è stato il warning del tutto inaspettato (si come no) della prima banca austriaca dopo che la BCE ha effettuato 2 o 3 stress test dicendo che era tutto a posto. No, signori miei i conti non tornano..... sono avvertimenti.....

    M.

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  2. ti ricordi questo post?

    http://diciottobrumaio.blogspot.com/2011/09/applausi.html

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  3. Assolutamente si, ma credo ci sia anche dell'altro.

    M

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