sabato 6 agosto 2011

Cosa non succederà la prossima settimana



L’impegno dichiarato da Berlusconi-Tremonti di inserire in Costituzione il pareggio di bilancio, non è altro che la misura richiesta dal Patto euro plus a tutti gli esecutivi. Lo stesso Patto raccomanda di “continuare a rivedere la sostenibilità del sistema pensionistico e di prendere misure aggiuntive”, così come di provvedere all’”apertura dei settori protetti grazie a misure adottate a livello nazionale per eliminare restrizioni ingiustificate”, quindi di riformare il “mercato del lavoro per promuovere la flessibilità”. E a tal proposito, forse non senza cinica ironia, nel documento conclusivo del consiglio europeo dello scorso marzo si raccomandava di “rendere il lavoro più attraente”.

Se i media non ci raccontano queste minuzie, non è per reticenza, bensì per non togliere suspense alla commedia e charme alla fine spezieria estetica degli attori. Anticiparne anche una più piccola parte sarebbe come rivelare che il rapporto d’amore tra una prostituta e il suo cliente non è fatto principalmente di sentimento.

Insomma, le dichiarazioni della coppia sono solo la ripetizione a bischero sciolto di quanto già contenuto e sottoscritto a livello di accordi europei. Se avessero inteso dire qualcosa di più preciso e concreto a riguardo della realtà economica italiana, avrebbero dovuto fare l’autopsia del suo cadavere, operazione che non rientra nel capitolato di nessun esecutivo. Invece, come detto, gli emissari del nulla hanno messo in piedi la solita sceneggiata, forse per accontentare la Bce (*), sicuramente per riepilogare la povertà del proprio orizzonte e perché la propaganda ha in sé il proprio oggetto sufficiente.

Che cosa succederà la prossima settimana? L’assalto alla diligenza continuerà, miliardi di capitalizzazione fittizia andranno in fumo, non solo perché le iniziative del governo sono inconsistenti sotto ogni riguardo, ma perché la gestione discrezionale del gioco speculativo non è nelle mani degli esecutivi (tantomeno di quello italiano). Basti pensare alle borse alternative (dark pool) dove si possono negoziare grandi quantitativi di azioni senza che nessuno riesca a vedere i prezzi intermedi della contrattazione. E tutto ciò sulla base della normativa europea sui mercati finanziari Mifid che abolisce l’obbligo di concentrazione delle negoziazioni nei mercati regolamentati e introduce nuovi sistemi di scambio.

Perciò addossare tutta la responsabilità ai naufraghi di questo governo di ciò che accade in Borsa, sarebbe il classico equivoco che fa prevalere le forme politiche rispetto alla predominanza oggettiva degli interessi del grande capitale. Tremonti ha detto testualmente che nell’ultimo mese è cambiato il mondo. È dal 2010 che i principali attori finanziari prendono di mira il debito sovrano, non prima di aver attinto a piene mani dalle casse degli Stati per tamponare i debiti delle banche. Ad ogni buon conto, se avete messo in Bot la vostra liquidazione, i risparmi per il figlio/a che si deve sposare, state tranquilli, nervi saldi, le mutande al vento dei grilli urlanti sono solo le loro. Male che vada, come ho già detto in passato, metteremo all’asta le opere giacenti nei magazzini degli Uffizi e di Brera e daremo in affitto Pompei ai tedeschi, Miramare in affido agli austriaci e il Palio in gestione agli scommettitori british.


(*) Non è poi una novità che la Banca centrale europea detenga un potere monetario più forte dei singoli esecutivi e ha voce in capitolo sulle leggi finanziarie di tutta Europa, e questo dà la dimensione dei cambiamenti avvenuti negli ultimi tre o quattro lustri. Una situazione in cui l’assetto capitalistico tedesco è dominante e ha più forza che tutti gli altri. Ed è proprio in una contingenza come questa che può far comodo vedere, per esempio, una banca come Intesa San Paolo quotata sotto il 50% del libro, cioè del suo valore patrimoniale. E ciò vale anche per altre banche, assicurazioni, società. Comprate Mediaset, ha invitato a fare il più grande stronzo degli ultimi 150anni. Sì, ma che non s’azzardino a lanciare un’Opa, perché un conto è predicare la totale libertà del mercato, altra faccenda è quella di remare intorno alla sua boa.

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