lunedì 13 giugno 2011

Come riflesso


Nemmeno il tempo di salutare i buoni commensali, mai imbarazzati dagli eccessi etilici di cui siamo capaci, ed ecco i rappresentanti della nostra sottomissione regalarci la loro attenzione triviale: il progetto prevede la pensione per le donne a 65 anni; i giovani industriali dichiarano di voler portare l’età pensionabile (la nostra, non la loro, dato che non lavorano) a 70 anni.  Fino a quando potremmo continuare a mantenere ‘sta gentaglia che non è nemmeno in grado di pensare crimini di un genere nuovo? E quel tal Angeletti, che disdice gli accordi del 1993 per farne dei peggiori? Festeggiate cari ragazzi il risultato referendario, ma ricordatevi che in ogni momento il padrone ha un unico obiettivo: mettere a contratto la nostra vita.

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