martedì 26 ottobre 2010

Il nemico in casa



Nonostante il boicottaggio di fatto dei sindacati e le violenze da parte delle truppe governative, in Francia gli scioperi e i blocchi delle raffinerie continuano e sono molte le stazioni di rifornimento a secco. Anche i lavoratori del principale impianto di trattamento dei rifiuti nei pressi di Parigi, Ivry-sur-Seine, e i conducenti di autobus e i lavoratori dei trasporti sono stati in sciopero in numerose città.
Otto università continuano il loro blocco e si stanno predisponendo per uno sciopero nazionale, appoggiati dagli studenti delle scuole superiori per il 4 novembre; una protesta nazionale della gioventù si svolgerà oggi. Scrive oggi Le Monde:

Le principal syndicat étudiant appelle à des actions mardi contre la réforme des retraites, mais pas à des manifestations, faisant le pari de la mobilisation malgré les vacances de la Toussaint. Le syndicat étudiant n'appelle pas à des manifestations mais à des actions allant de sit-in devant les locaux de parlementaires, de l'UMP ou du Medef, à des rassemblements et à des "opérations coup de poing", sans plus de précision. Cette diversification des modes d'action a deux avantages : ne pas compter le nombre de manifestants, forcément inférieur à ceux des autres journées de mobilisation en raison des vacances, et prévenir tout débordement, après les violents accrochages qui se sont déroulés en marge des derniers cortèges de jeunes, notamment à Lyon.

Se non passeranno dalle marce all’insurrezione urbana presto se ne dovranno tornare a casa sconfitti.
Salariati e studenti sono in lotta contro lo Stato e la classe dirigente tutta, la quale ha capito che non può più permettersi di governare come prima. Tuttavia, l'assenza di prospettiva rivoluzionaria è la debolezza critica del movimento di sciopero, aggravata dall’atteggiamento dei sindacati e dei loro alleati politici di “sinistra”, il Partito Socialista, il Partito Comunista e il Nuovo partito anticapitalista, determinati a contenere il movimento a livello di una protesta sulla falsa premessa che il governo, i rappresentanti degli sfruttatori, della speculazione e del malaffare, possa essere indotto dalle loro blande pressioni ad abolire la "riforma" delle pensioni o a modificarla sostanzialmente. Insomma, è come avere il nemico in casa.
Il riformismo, sempre in scacco dei grandi e “superiori” interessi, è perdente. Non si tratta più di porre i problemi della vita alienata e del lavoro, di cercare conforto nei falsi beni e blandizie elargite dal sistema, ma di rivendicare la vita stessa.

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