lunedì 6 settembre 2010

Il bostoniano


Mario Draghi, tecnocrate a tempo, figlio d’arte (suo padre Carlo lavorava con Menichella), sposato, due figli, è indicato, secondo voci raccolte da WSI [qui], come il candidato in pectore quale premier incaricato di formare un eventuale governo tecnico. Laureato in economia a Roma, ha conseguito il dottorato presso il MIT di Boston. È stato docente in diverse università, dal 1984 al 1990 direttore esecutivo della Banca mondiale e dal 1993 presidente del Comitato italiano per le privatizzazioni. È lui che organizza il famoso summit a bordo del Britannia. È l’artefice della liquidazione dell'Iri, l'affare Telecom Italia, quindi Eni, Enel, Comit, Credit, ecc.. Come rivela il rapporto R&S al Parlamento, consulenti, valutatori, collocatori e pubblicitari sulle sole operazioni realizzate da Tesoro, Iri ed Eni ricevettero compensi per 5.600 miliardi di lire.
Nel 2001 lascia l’incarico per passare poi alla più importante banca d’affari del mondo, la Goldman Sachs, di cui diviene vicepresidente fino al 2005.
È stato membro del consiglio di diverse banche e società (Enel, Eni, IRI, IMI e BNL) e, come direttore generale del ministero del Tesoro ha presieduto la commissione che riformulato la legislazione italiana in materia societaria e finanziaria.
È membro del Board of Trustees del Princeton Institute for Advanced Studies ed è stato un Fellow IOP alla Kennedy School of Government della Harvard University. È nel consiglio di fondazione della Brookings Institution.
Dal 2005, all’età di 58 anni, percepisce una pensione di circa 6.000 euro netti mensili. Ciò non gli impedisce di diventare anche Governatore della Banca d’Italia e come tale membro del Consiglio Direttivo e del Consiglio Generale della Banca Centrale Europea e membro del Consiglio di Amministrazione della Banca dei Regolamenti Internazionali. È anche Governatore per l’Italia nella Banca Mondiale e nella Banca Asiatica di Sviluppo.
È Presidente del Financial Stability Board.
Amico di tutti quelli che contano davvero, è inviso a Tremonti (e si capisce perché). Ora, secondo le voci romane e milanesi raccolte dal WSI, potrebbe diventare Presidente del consiglio senza essere stato eletto da nessuno.


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