mercoledì 19 maggio 2010

Solo un mulino a vento


Stralci dall’articolo di Corrado Bologna, dal titolo L’epos del capo, pubblicato ieri in ultima pagina dal manifesto.
La massa berlusconizzata non ha fede né progetti, è senza futuro, risulta impenetrabile dalla parola e dal ragionamento, crede solo a quello che vede, ovvero al Truman Show della vita televisiva, senza la quale si dissolverebbe.
[…] Il mondo intero, la realtà virtuale in cui i Truman/truemen berlusconiani vivono, è una protesi donativa del Corpo del Capo. L'intera realtà è «il corpo del Capo in immagine», secondo la formula intelligente di Marco Belpoliti. Diritti e doveri, rispetto e impegno, sfumano di fronte alla logica tribale e feticistica del Capo che offre, regala, concede, e che quindi non «governa» ma «decide», non «presiede» e «coordina» ma «comanda».
La verità difficile da ammettere e accettare non è solo che il qualunquismo populista berlusconiano è riuscito a infiltrarsi in parte della popolazione attraverso lo smantellamento di qualsiasi principio etico e politico, tessendo una rete variegata di lassismo, di permissività, di corruzione, di malaffare, di traffici illeciti.
[…] La massa berlusconizzata non ha più un cuore di cristallo, non ha più fedi o progetti. Non ha futuro. Crede solo a quello che vede: ovvero al Truman Show della vita televisiva, senza la quale si dissolverebbe. Costituisce un ammasso inerte e impenetrabile dalla parola e dal ragionamento, opaca massa traumatizzata e trumanizzata dalla Tv che conosce e capisce solo l'attualità senza mediazioni, le cose, non più le parole. Questo nostro tempo derelitto e disperato sta perdendo la politica perché ha visto dissolvesi le forme di mediazione, e ormai la pura comunicazione da deglutire e metabolizzare immediatamente soffoca l'argomentazione, che è fatta di passi successivi, di procedure, di logica, perciò di prospettiva, di futuro. A chi esalta la natura di pericoloso gigante di Berlusconi noi continuiamo a rispondere che è solo un mulino a vento: ma dimentichiamo di ricordare che i giganti non esistono.
[…] Ricordate la stupenda scena del ballo con i vampiri di Per favore non mordermi sul collo? Roman Polanski e il suo compagno di avventura danzano un minuetto imparruccato nella sala di un castello: ma d'improvviso nello specchio si vedono solo i loro due corpi. Quelli dei vampiri non ci sono, perché (è l’idea di fondo) i vampiri non esistono: perciò non si riflettono.
Così è del Capo, che esiste solo finché il suo Corpo è proiettato nello specchio televisivo e introiettato in quello mentale degli spettatori. Ma bisognerà guardarlo di sbieco, in tralice, per scoprire il trucco: il re non è più neppure nudo; anzi, ormai proprio non esiste. Esiste solo la sua immagine che regna e prospera e prosciuga e divora e si riproduce, fantasmatica, vampiresca.

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