sabato 8 maggio 2010

La dialettica del padrone

Buongiorno! Il mondo è un posto meraviglioso in cui vivere per i tipi come il signor Jean-Claude Trichet, pubblico dipendente con mansione prevalente di presidente della Banca centrale europea, il quale ha ammonito i politici: «Attenzione, siamo di fronte ad una crisi sistemica».
Mi chiedo, simulando per un momento di stare a galla nello stesso brodo ideologico, se è mai possibile corrispondere lauti emolumenti con denaro pubblico ad un signore che dopo quasi tre anni di crisi economica e finanziaria di straordinaria virulenza se ne viene fuori con una banalità del genere.
Mi chiedo ancora: quale massaia, in quest’ultimo periodo, nei frangenti di questa crisi, non ha intuito che la crisi è del sistema? Che il grande imbroglio è nelle mani dei padroni del mondo e che i politici sono solo delle marionette?
E del resto cosa pensare di un sistema finanziario che a causa di un’asserita disattenzione di un impiegato di borsa (digitando una “b” invece che una “m") ha subito un crollo del 9% sul mercato azionario più importante del mondo? In realtà questo giochetto ribassista è stato pilotato e spinto, come dimostrano i dati, dall’high frequency trading e dalle grandi banche Usa. Gli azionisti di Moody’s, cioè coloro che controllano l’agenzia di rating, hanno fatto festa, basta guardare la tabella qui sopra!
Intanto la Francia ha deciso di congelare la spesa pubblica per tre anni (poi si vedrà) e l’Italia di esercitarsi nella solita manovra di rientro per decine di miliardi. A spese di chi, dei barcaioli di Saint Tropez e della Costa Azzurra?
Il modo in cui ordiniamo e classifichiamo la realtà rappresenta il modo in cui pensiamo. Il potere, tutti i poteri, hanno interesse a ingarbugliare e confondere la realtà, con la scusa che  essa è complessa,  che  le faccende di numeri sono difficili e i meccanismi finanziari oscuri, e che insomma solo gli addetti ai lavori ci capirebbero qualcosa. Se volete credere ancora a queste balle, ebbene sappiate che siete i candidati ideali per essere fottuti alla grande e di gusto.

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