mercoledì 26 maggio 2010

Cazzolate



Il segretario generale del più grande sindacato italiano ieri sera ha detto due cose rimarchevoli:
1)   che non è giusto far pagare agli statali e agli operai la manovra finanziaria e ai ricchi nulla;
2)   non bisogna demonizzare la speculazione finanziaria, poiché essa conta anche i fondi pensione e i “piccoli risparmiatori”.

Sul primo punto ci si aspettava, oltre all’enunciazione di un dato di fatto che è luogo comune, dovesse seguire una qualche proposta: in termini di tassazione dei patrimoni e nei termini di uno sciopero generale. Questo è il minimo per un sindacato che voglia opporsi a una manovra che ritiene sbagliata e iniqua.
Sul secondo punto non resta che osservare, non potendo credere che l’ingenuità del segretario generale arrivi a tanto (forse non ha mai sentito parlare, per esempio, dell’high frequency trading?), la totale malafede di questo cicisbeo del capitale finanziario. Ne ho parlato  qui  e anche  qua   .
Nel complesso la "manovra" del governo è una manovra in gran parte occulta, poiché scarica l'onere di imporre maggiori tasse e balzelli (e tagli ai servizi) agli enti locali.
* * *
Sempre ieri sera un certo Cazzola ha detto che per un operaio della Fiat fare sei mesi di catena in più dev’essere considerato più o meno un divertimento. Tale Cazzola dovrebbe dare il buon esempio e i sei mesi in Fiat li vada a fare lui, a 1.200 euro, sempre che sia capace di fare un lavoro vero e soprattutto ne abbia voglia. Se no, a casa a calci in culo.

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