mercoledì 26 maggio 2010

bisognerà rinunziare a molte cose, e specialmente allo stato



Il segretario generale del più grande sindacato italiano, in risposta all’abolizione per diversi anni dei rinnovo dei contratti del pubblico impiego e di altri tagli simili, ha minacciato uno sciopero generale.
Finalmente, si dirà.
Sarà per venerdì, lunedì o martedì prossimi? No, cari massimalisti, sarà proclamato con comodo, entro giugno. Uno scioperino di 4 (quattro) ore.
Finché non ci libereremo di questa gentaglia, dei sindacati “gialli”, di questi venduti, non potrà cambiare niente.
Cloroformizzati.
* * *
Ora finalmente ho rinunziato a molte cose,
e specialmente allo stato,
come a un pensiero ozioso,
perché ho compreso
che è tutto un accodo,
un accordo di bestie di colore diverso.
[…]
Che gente mai è venuta fuori ora?
Che stirpe mai?
Vigliacco su vigliacco
E codardo su codardo.
[…]
Che importanza ha
A quale ceffo
Affluiscano in tasca i capitali.
Mi fanno schifo gli uni e gli altri.
Tutti loro
Sono una classe di banditi e rapinatori.
[…]
Non è un paese, ma un totale bivacco.
Per gli uni – giacimenti d’oro,
per gli altri – tenebra impenetrabile [*].

[*] Sergej Esenin, Il paese dei banditi, Einaudi.


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