sabato 13 marzo 2010

Cani zoppi





Questa è una notizia che ho trovato solo su Ticino.news.ch :

Lo aveva detto mercoledì e ha mantenuto la promessa. La cancelliera tedesca Angela Merkel (Cdu) aveva invocato sanzioni più incisive in Eurolandia per prevenire in futuro eventuali casi come quello greco. Oggi, questa minaccia ha preso forma: i Paesi che non rispettano i parametri del Patto di Stabilità, dovrebbero essere espulsi dall'Unione monetaria.
La proposta l'ha lanciata questa mattina, dalle pagine del quotidiano "Financial Times" (Ft), il ministro delle Finanze tedesco, il conservatore Wolfgang Schaeuble (Cdu), e poche ore dopo la Merkel - attraverso una portavoce del governo - ha condiviso l'opinione del suo ministro.
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Un articolo intressante è questo.

La chiusa è esplicita sulle conseguenze (ma evita, ovviamente, di fare i nomi di ministri e sottosegretari coinvolti):

Quello che io considero lo sfascio dell'azienda avrebbe effetti micidiali su tutta l'economia nazionale. Il complesso di imprese che si è formato per servire l'Eni di beni e servizi industriali, in particolare per l'area mineraria, perderebbe il suo principale cliente, con risultati facili da prevedere. Inoltre, dividere un'impresa grande in piccole e medie significa – lo dice l'esperienza – perdere almeno il 30% della forza lavoro. Le nuove imprese partono snelle e senza carichi eccessivi. Un Eni con una gamba sola non avrebbe più la possibilità di mantenere il livello attuale di ricerca scientifico-industriale, facendo perdere al paese uno strumento importante per tenere almeno una posizione di parità con gli altri campioni della tecnologia mondiale. S'aprirebbe un'emorragia di lavoratori qualificati.
Questo sfascio sarebbe giustificato con un maggior numero di imprese presenti in Borsa e una promessa di maggiori dividendi. Ma quando mai imprese più piccole hanno dato dividendi maggiori e più stabili di quelle grandi?
Knight Vinke, è un fondo d’investimento Usa (i padroni degli Usa fanno affari con i soldi dei fondi pensione dei propri schiavi). Questo fondo sta portando un attacco all’Eni, vuole in sostanza farne uno spezzatino, scorporando in particolare la Snam Rete Gas, un po’ come togliere la telefonia fissa a Telecomitalia.
Ma c’è dell’altro. Notizia fresca: Scaroni, l’Amministratore Delegato dell’Eni è d’accordo con questo progetto. Non solo, scrive Apcom:
Rendere complementari i tracciati dei futuri gasdotti South Stream e Nabucco, unendoli in parte, è un'idea "interessante". Arriva così l'endorsement dell'ambasciatore Richard Morningstar, inviato speciale degli Stati Uniti per l'energia alla proposta dall'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni. […]Gli Usa appoggiano con determinazione il progetto Nabucco, che dovrebbe portare il gas dalla zona del Caspio in Europa. Mentre la Russia preme per fare avanzare South Stream, progetto nato da un'intesa tra Gazprom ed Eni e ora sottoscritto da vari Paesi. La posizione espressa oggi da Morningstar trova in sintonia anche il segretario generale del ministero degli Esteri, l'ambasciatore Giampiero Massolo. "Abbiamo iniziato a discutere - ha detto - non c'è ancora una risposta, ma è importante discutere su questa nuova base". Scaroni ha lanciato l'idea di unire South Stream e Nabucco "per una parte del percorso" due giorni fa, intervenendo alla CeraWeek di Houston.
Qui è in ballo un gioco strategico non da poco. I russi di Gazprom non saranno certo contenti. Scommettiamo che certi attacchi “atlantici” al presidente del Milan cesseranno?

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La lista Pdl Roma è stata rigettata dalla Corte d'Appello con le stesse motivazioni per le quali non era stata accolta dall'Ufficio elettorale del Tribunale di Roma. «Mancava la prescritta documentazione», ha spiegato il responsabile elettorale del Pdl Ignazio Abrignani. «Il mero possesso della cartellina non può provare sul piano logico, nè in via presuntiva, la presenza all'interno di essa della necessaria documentazione».

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